“Io sono ignorante, ma ho letto qualche libro. Tu non ci crederai, ma tutto quello che c’è a questo mondo serve a qualcosa. Ecco, prendi quel sasso lì, per esempio. Quale? Questo… Uno qualunque… Be’, anche questo serve a qualcosa: anche questo sassetto. E a cosa serve? Serve… Ma che ne so io? Se lo sapessi, sai chi sarei? Chi? Il Padreterno, che sa tutto: quando nasci, quando muori. E chi può saperlo? No, non so a cosa serve questo sasso io, ma a qualcosa deve servire. Perché se questo è inutile, allora è inutile tutto: anche le stelle. E anche tu, anche tu servi a qualcosa, con la tu’ testa di carciofo.

“La strada è un’opera che presuppone dal suo autore, oltre alla genialità d’espressione, una perfetta conoscenza di certi problemi spirituali ed una riflessione su di essi. Questo film, infatti, tratta del sacro, non dico del religioso né della religione. Parlo di quel bisogno primitivo e specifico all’uomo che ci spinge ad andare oltre, all’attività metafisica, sia sotto forma religiosa che sotto quella artistica, bisogno fondamentale come quello della “durata”.

Sembra che Federico Fellini sappia perfettamente che questo istinto è all’origine sia delle religioni che dell’arte. Ce lo mostra allo stato puro in Gelsomina.

Ricordiamoci di una delle prime immagini del film. Gelsomina ha due volti, uno triste e uno gioioso, quello gioioso si volge verso il mare in un sorriso di soddisfazione solitaria e irreprensibile. “A me piace fare l’artista!”, dichiara poco dopo.”

Dominique Aubier   “Chi è Gelsomina? Bene, io mi permetto di rispondere adoperando la risposta di Federico: Gelsomina è Fellini, mentre io sarei Zampanò. No, scherzi a parte: Gelsomina è una delle parti di un personaggio che in “La strada” viene rappresentato attraverso tre facce, cioè Zampanò, il Matto e Gelsomina sono un’uinica persona, sono tre lati della creatura umana.

Zampanò, detto in parole povere, è il lato animalesco dell’uomo. Il Matto è l’intelligenza, l’arguzia; e Gelsomina è la parte più indifesa, cioè la poesia.”

Giulietta Masina sul film, dal cds 20 ottobre 1991, intervista per i suoi 70 anni